Cancro midollare dellaTiroide
Cancro della tiroide che si sviluppa a partire dalle cellule C di questa ghiandola, secernenti la calcitonina (ossia l’ormone che contribuisce alla regolazione del contenuto di calcio nel sangue).
Frequenza e cause
Il cancro midollare della tiroide, raro, rappresenta soltanto il 3-10% dei tumori della tiroide. È un adenocarcinoma (cancro del tessuto ghiandolare). Nel 30% dei malati si tratta di una forma familiare e, in questo caso, può presentarsi isolato o come parte di una neoplasia endocrina multipla di tipo II (MEN II, malattia ereditaria caratterizzata da iperattività di varie ghiandole endocrine). Il gene implicato nelle forme familiari è stato oggi identificato (gene RET). In tutti gli altri casi, questo tumore maligno insorge senza predisposizione familiare ed è isolato.
Sintomi e segni
I segni rivelatori possono essere la presenza di un nodulo tiroideo percepibile alla palpazione, più raramente sintomi dovuti a una secrezione eccessiva di calcitonina (diarrea o vampate di calore). La scoperta di metastasi polmonari od ossee può talvolta precedere quella del cancro midollare della tiroide.
Diagnosi
L’ecografia cervicale permette di contare i noduli, valutarne la grandezza e individuare un eventuale coinvolgimento linfonodale. Tuttavia, la diagnosi è basata soprattutto sul dosaggio ematico della calcitonina, che rivela una concentrazione più elevata del normale, a volte dopo prove di stimolazione con la pentagastrina (derivato sintetico della gastrina, ormone secreto dallo stomaco). Oggi è possibile eseguire una diagnosi genetica precoce, mediante la ricerca di una mutazione del gene RET.
Trattamento
Il trattamento è chirurgico e consiste nell’ablazione della tiroide e dei linfonodi del collo eventualmente coinvolti. Un trattamento sostitutivo, con somministrazione di tiroxina, viene prescritto per tutta la vita e seguito con controlli periodici mediante dosaggi ematici. La prognosi dipende dalla precocità della diagnosi.
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