Spalla dolorosa
L’evoluzione delle tecniche diagnostiche, cliniche e chirurgiche (soprattutto artroscopiche) ha determinato in tempi recenti una conoscenza raffinata delle patologie dolorose della spalla e di conseguenza delle cure relative: ciò ha determinato un’attenzione diversa rispetto al passato nei confronti di una patologia che molto semplicisticamente era etichettata come periartrite.
La conoscenza dell’anatomia funzionale della spalla è il presupposto fondamentale alla comprensione delle cause che provocano il dolore articolare, così diffuso sia nel giovane sportivo, sia nella fascia di età media e avanzata. Nella spalla si riconoscono fondamentalmente due articolazioni principali, note come acromion clavicolare e scapolo-omerale.
La prima, meno importante, presenta problemi quasi sempre dovuti a esiti di traumi indiretti (spesso il soggetto non li ricorda) che ne hanno causato una lesione più o meno parziale: tale lesione provoca in genere una residua instabilità con evoluzione artrosica e uno stato infiammatorio cronico che si risveglia dopo sovraccarico funzionale (possibile ma poco frequente uno stato artrosico primario).
Ben altra rilevanza assume l’articolazione scapolo-omerale, formata dal rapporto della testa omerale con parte della scapola (glena): da tale rapporto origina un’articolazione molto libera e “lassa”, garantita, più che dalla modesta congruenza delle due superfici articolari, dalla capsula articolare con i suoi legamenti di rinforzo. Sopra tale articolazione è presente l’acromion (altra parte della scapola), che costituisce un tetto alla stessa e racchiude con la testa dell’omero uno spazio (detto acromion omerale) molto importante per le strutture ivi contenute e le patologie connesse: fra queste vanno citate la cuffia dei rotatori, il capo lungo del bicipite omerale, la borsa sub-acromion-deltoidea (BSAD). La cuffia dei rotatori è formata dall’insieme dei tendini di alcuni muscoli che si insericono sulla testa dell’omero e sono responsabili dei movimenti di abduzione (sollevamento del braccio in laterale), extra e intra-rotazione. Il tendine del capo lungo del bicipite contribuisce alla flessione dell’avambraccio sul braccio e partecipa alla stabilizzazione della spalla con la cuffia dei rotatori. In pratica quest’ultima va considerata il centro attivo della testa omerale, che viene mantenuta nel punto più idoneo a che i muscoli mobilizzatori della spalla possano ottenere l’azione più performante e nella condizione di maggiore stabilità e mobilità possibile.
Quando tale funzione risulta meno efficace, si determina una situazione di squilibrio che causa un’usura progressiva: infatti la testa omerale, meno stabilizzata, tende a risalire e a ridurre lo spazio sovrastante (acromion omerale), creando una compressione contro il tetto (l’acromion) e di fatto danneggiando progressivamente la cuffia. Inoltre la parte sottostante dell’acromion e dell’articolazione tra acromion e clavicola possono presentare asperità di tipo artrosico o congenito, contribuendo ad accentuare il danno descritto.
La borsa sub-acromion-deltoidea è una struttura meno importante, situata superiormente alla cuffia dei rotatori, ma può rivestire un ruolo consistente nel dolore e nell’impotenza funzionale causata dalla sua infiammazione, in quanto molto vascolarizzata e ricca di terminazioni nervose. In alcuni casi l’infiammazione cronica causa la formazione di calcificazioni nel contesto della borsa e dei tendini della cuffia, possibile causa di dolore reiterato ma soprattutto spia di un danno degenerativo delle strutture interessate.
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