Radiografia con bario dell’intestino tenue
Esame radiologico dell’intestino tenue.
Indicazioni
Permette di individuare un’eventuale lesione della parete del digiuno o dell’ileo (rispettivamente prima e seconda parte dell’intestino tenue) o un restringimento di tali segmenti, per infiammazione o tumore.
Preparazione e svolgimento
Il paziente deve essere a digiuno. L’esame prevede l’utilizzo del bario, una sostanza densa e radiopaca che deve essere ingerita, in quantità variabile a seconda dello scopo dell’indagine, oppure introdotta nel duodeno per mezzo di una sonda, attraverso la bocca o il naso; in quest’ultimo caso è possibile iniettare un antispastico per evitare la nausea. La scelta del metodo è a discrezione del radiologo. Questi procede a due studi concomitanti, uno dinamico (consistente nel seguire la progressione del bario sullo schermo radioscopico), l’altro statico (consistente nel realizzare radiografie a intervalli regolari). Il transito del bario nell’intestino tenue può durare da 1 a 5 ore, a seconda che venga ingerito o introdotto con una sonda.
Controindicazioni ed effetti secondari
L’esame, controindicato in gravidanza, non comporta effetti secondari, anche se l’ingestione del pasto baritato o la sua introduzione tramite sonda può risultare sgradevole. Al termine dell’esame, il paziente può tornare alle sue attività e riprendere ad alimentarsi normalmente. Nei 2 giorni seguenti le feci avranno un aspetto biancastro, a causa dell’eliminazione del bario.
Cerca in Medicina A-Z