Radioelemento
Elemento radioattivo. I radioelementi (o radioisotopi) possono esistere allo stato naturale o essere prodotti artificialmente bombardando nuclei atomici stabili con fasci di particelle il cui nucleo, disintegrandosi, emette radiazioni elettromagnetiche (raggi X, raggi g), particelle (particelle a, elettroni), oppure entrambe contemporaneamente.
Molti radioelementi sono impiegati in medicina nucleare, in particolare il tecnezio (99mTc), il tallio (201Tl), lo iodio radioattivo (123I, 125I e 131I) e l’indio (111In).
Il radioelemento può essere utilizzato da solo, ma in genere si trova legato a una molecola complessa: in tal caso permette di individuarla emettendo radiazioni, ossia fungendo da marcatore della molecola stessa, che viene quindi detta marcata.
Impiego diagnostico e terapeutico
In medicina i radioelementi, detti radiofarmaci, trovano impiego nell’imaging (scintigrafia), nel trattamento (radioterapia interna) e in alcune tecniche di analisi dei prelievi biologici (radioanalisi), oltre a essere sfruttati da dispositivi radianti come quelli per la cobaltoterapia (spesso impropriamente detti bombe al cobalto).
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