Psittacosi
Malattia infettiva causata dal batterio Chlamydia psittaci. Questo parassita infetta l’uomo, alcuni uccelli e i mammiferi. L’uomo viene contaminato per contatto diretto con un animale infetto, in genere un uccello della famiglia degli psittacidi (pappagallo, cocorita); le secrezioni nasali e le feci di un animale portatore del germe possono essere fonte di contaminazione anche se questo è apparentemente sano.
Sintomi e segni
La psittacosi si manifesta dopo un’incubazione di durata variabile dai 6 ai 15 giorni. Ne esistono tre forme:
- la forma sistemica si manifesta con un’encefalite o una meningite, associate a una pneumopatia (infiammazione diffusa dei polmoni);
- la forma pseudoinfluenzale esordisce con brividi e febbre alta;
- la forma polmonare, o pneumopatia atipica, si manifesta con febbre alta, brividi, dolori muscolari e mal di testa. Nei primi giorni compare una tosse secca che persiste per due settimane, durante le quali evolve in polmonite (evidenziabile alla radiografia polmonare).
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa sull’esame clinico e sul colloquio con il paziente (per indagare il possibile contatto con un animale suscettibile di trasmettere l’infezione), sulla radiografia polmonare, che mostra opacità non ben delimitate, e su un’indagine sierologica specifica (metodo sierologico di immunofluorescenza indiretta), che risulta positiva dal dodicesimo giorno della malattia. Il trattamento consiste nell’assunzione di antibiotici per tre settimane. L’antibioticoterapia è efficace, ma per alcuni mesi può persistere una certa stanchezza.
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