Proctectomia
Ablazione chirurgica del retto e dello sfintere anale.
Frequenza e indicazioni
I progressi della chirurgia hanno consentito di ridurre la frequenza delle proctectomie e di realizzare, con l’intestino tenue, un serbatoio suturato all’ano, che rende possibile una defecazione simile a quella normale. La proctectomia è ancora indicata in caso di tumori maligni dell’ano o del retto, o di lesioni infiammatorie in stadio avanzato (malattia di Crohn, rettocolite emorragica).
Procedura e conseguenze
La proctectomia avviene in due fasi. La prima consiste, previa apertura della parete addominale, nella rimozione del retto e della parte bassa del sigma (porzione terminale del colon) e nella creazione di un ano artificiale. La seconda prevede, dopo che si è incisa la regione perianale, l’ablazione dell’ano e dello sfintere anale; i muscoli del perineo vengono suturati tra loro in modo da formare una parete solida.
La proctectomia può avere come conseguenze disturbi dell’eiaculazione o anche impotenza.
Cerca in Medicina A-Z