Peste
Malattia infettiva grave dovuta al batterio Yersinia pestis. In passato, le epidemie di peste hanno mietuto un numero enorme di vittime, in particolare ad Atene nel 430-427 a.C. e in Europa nel XIV secolo (diversi milioni di morti). Soltanto le misure sanitarie, principalmente la lotta contro i ratti e le pulci, la soppressione di questi animali sulle imbarcazioni e nei porti e le misure di isolamento dei malati (quarantena), sono riuscite a debellare il flagello, interrompendo il circuito di trasmissione all’uomo. Ai giorni nostri si osservano casi pressoché isolati (per esempio in Nuovo Messico, Messico, India, Turkestan). La peste è una zoonosi (malattia che colpisce gli uomini e gli animali). Le riserve del bacillo sono i ratti e i roditori selvatici. La patologia si trasmette tra animali e dall’animale all’uomo attraverso le pulci. L’uomo può inoltre contrarla manipolando roditori infetti o, in una forma particolarmente contagiosa (peste polmonare), per inalazione di particelle di saliva di un soggetto infetto.
Sintomi e segni
Le principali manifestazioni cliniche della peste sono tre.
Peste bubbonica Trasmessa dal morso di pulce, si manifesta con febbre alta, brividi e dolori diffusi, seguiti da un importante edema dei linfonodi, in particolare quelli inguinali, e dalla loro suppurazione (bubbone della peste). La peste bubbonica può evolvere in setticemia o provocare emorragie sottocutanee che appaiono come ecchimosi scure (peste nera).
Peste polmonare Si trasmette da un individuo all’altro per via aerea ed è molto contagiosa. Determina febbre alta e una polmonite acuta, con espettorazioni abbondanti e sanguinolente, estremamente settiche.
Forma setticemica pura Insorge subito dopo la contaminazione o la comparsa dei bubboni della peste, manifestandosi con febbre alta, brividi, delirio e prostrazione; in assenza di trattamento, l’evoluzione è rapidamente fatale.
Trattamento
Gli antibiotici sono molto efficaci. I rischi di estensione epidemica sono quasi nulli se si rispettano la sorveglianza e le misure sanitarie ufficiali, come avviene oggi nella maggior parte dei casi.
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