Opacità corneale
Opacizzazione più o meno estesa della cornea, spesso di natura cicatriziale. Quando l’opacità non è molto accentuata si parla di nefelopia; quando appare densa al punto da nascondere le strutture sottostanti prende il nome di leucoma.
Cause
Può fare seguito alla distruzione della membrana di Bowman (posta dietro l’epitelio corneale), a sua volta provocata da un trauma della cornea (ferita o ustione) o da una cheratite infettiva (herpes, ascesso corneale).
Sintomi e diagnosi
L’opacità corneale si manifesta sotto forma di una macchia generalmente bianca, che può essere o meno visibile sull’occhio, a seconda delle sue dimensioni. Tale macchia determina una diminuzione dell’acuità visiva se occupa il centro della cornea, poiché in tal caso è posta sull’asse visivo. L’opacità, generalmente stabile, in rari casi si estende in seguito ad accessi infiammatori. L’esame al biomicroscopio permette di evidenziare tutte le anomalie di questo tipo, di qualunque grado ed estensione.
Trattamento
Il trattamento è chirurgico e consiste nella cheratoplastica (trapianto della cornea). Si tratta di un intervento piuttosto lungo e delicato, che ha maggiori probabilità di riuscita se l’opacità è piccola e non coinvolge il limbo sclerocorneale, localizzato alla periferia della cornea. In caso contrario, il rischio di rigetto è più elevato, per l’invasione del tessuto trapiantato da parte dei vasi sanguigni della sclera e della congiuntiva. Se l’opacità è la conseguenza di un herpes, possono verificarsi recidive anche sulla cornea trapiantata. In caso di fallimento, è possibile tentare un secondo intervento, ad almeno 6 mesi di distanza dal primo. Il postoperatorio è caratterizzato da un lieve astigmatismo, temporaneo, responsabile di un offuscamento della visione.
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