OMOSESSUALITà -Terminologia
L’omosessualità viene attualmente considerata una condizione fisiologica dell’essere umano, che talvolta sin dai primi anni dell’infanzia tende ad abbozzarsi, sino a prendere definitivamente corpo nel periodo dell’adolescenza o della preadolescenza. Con questo termine s’intende l’attrazione verso gli individui dello stesso sesso, mentre il termine eterosessualità definisce l’attrazione verso gli individui del sesso opposto; con bisessualità si indica poi l’attrazione rivolta sia verso gli individui dello stesso sesso sia verso quelli del sesso opposto. Ciò premesso, va detto che in ogni essere umano eterosessuale convivono naturalmente sia parti appartenenti tipicamente al proprio sesso sia parti più simili al sesso opposto, le quali, se ben amalgamate e integrate, definiscono la condizione di eterosessualità: qualora prevalga in modo netto l’una o l’altra parte o le due parti coesistano ben distinte, si parla rispettivamente di omosessualità e bisessualità. Per sfatare pregiudizi che talora possono rappresentare motivo di ansia nei genitori, impreparati di fronte a tale argomento, è importante sottolineare come non sia sempre vero che aspetti comportamentali del genere “gioco da maschiaccio” nelle bimbe o “gioco con le bambole” nei maschietti corrispondano a una condizione preliminare dell’omosessualità. Infatti, anche persone eterosessuali adulte ricordano di aver utilizzato, in epoca infantile, giochi che di solito utilizzano individui del sesso opposto; in tal caso si esplica semplicemente un’indispensabile funzione legata al gioco, nella sua varietà di manifestazioni. Alcuni genitori rifiutano l’idea che il proprio figlio o la propria figlia siano omosessuali e, con ansia e preoccupazione, pensano erroneamente che siano affetti da una malattia mentale di cui si addossano le colpe. Va ribadito allora che l’omosessualità è una condizione normale, dunque non patologica, e che i genitori non hanno motivo di sentirsi in colpa; viceversa, è importante che questi imparino gradualmente ad accettare e rispettare l’identità di genere che è andata progressivamente costituendosi nei loro figli. Con il termine omofobia (letteralmente “paura dell’uguale”) si indica un senso di profonda repulsione verso gli omosessuali, che implica assenza di tolleranza, pregiudizio e gravissime forme di discriminazione; in qualche modo affine è la condizione detta eterosessualismo, cioè la convinzione che la relazione eterosessuale sia migliore rispetto a tutte le altre forme di sessualità, che comporta anch’essa la discriminazione dell’omosessualità rispetto ad altri tipi di sessualità.
Cerca in Medicina A-Z