OMOSESSUALITà -Psicopatologia dell’omosessualità
Così come tra gli eterosessuali possono insorgere vari tipi di patologie psichiatriche, così pure nell’omosessualità si possono riscontrare le stesse patologie che si riscontrano tra gli eterosessuali. Fattori fondamentali che potrebbero contribuire allo sviluppo di patologie psichiatriche nell’omosessuale sono sicuramente:
- l’isolamento;
- la presenza di un ambiente familiare, lavorativo o sociale ostile, che non accetta o che discrimina l’omosessualità;
- la mancanza di informazioni adeguate sull’omosessualità (non malattia, ma vero e proprio genere sessuale).
La persona può trovarsi a vivere una situazione di intenso disagio, con profondi sensi di colpa o di autoaccusa e in alcuni casi potrebbe persino arrivare a chiedere aiuto allo psichiatra per “curare” la propria omosessualità e diventare così come tutti gli altri, cioè non più “un diverso”; tale condizione non è certo un sintomo dell’omosessualità che, come più volte ribadito, non è malattia ma “genere”. Quest’ultima richiesta di aiuto, in realtà, non è altro che il sintomo di un forte disagio, altrimenti definito orientamento sessuale egodistonico: l’omosessuale egodistonico non si sente emotivamente in sintonia con la propria sfera sessuale, per cui tende di fatto a rifiutare la stessa condizione di omosessualità. Tale disagio o disturbo psichico, a seconda dell’intensità dei sintomi, impedisce alla persona omosessuale di accettarsi per quello che è, con la possibilità di vivere la sessualità con naturalezza. La persona dunque tenderà, nel caso in cui vi sia una forte situazione di stress, a sviluppare nella maggior parte dei casi un disturbo dell’adattamento oppure una vera e propria depressione maggiore. [C.M., J.S.]
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