NUTRIZIONE ARTIFICIALE -Nutrizione parenterale
La nutrizione parenterale consiste nella somministrazione dei nutrienti all’organismo attraverso una vena, grazie all’impianto di appositi presidi detti accessi venosi: tali accessi vengono detti periferici quando utilizzano aghi, cannule o cateteri appunto attraverso vene periferiche (frequentemente quelle delle braccia) senza raggiungere con la parte terminale una vena centrale a elevato flusso, mentre vengono detti centrali quando utilizzano l’inserzione attraverso una vena periferica o una vena interna del torace (vena succlavia o giugulare) di appositi cateteri, tramite i quali si fanno giungere i nutrienti direttamente in un grosso vaso venoso (quale la vena cava superiore) o addirittura in prossimità dell’atrio destro. Gli accessi venosi centrali permettono, a differenza di quelli periferici, supporti nutrizionali di lunga durata e l’utilizzo di soluzioni nutritive concentrate e perciò altamente caloriche. Alcuni accessi, detti permanenti, permettono le infusioni per mesi anche al domicilio, con un utilizzo limitato a volte a poche ore al giorno. Le soluzioni nutritive impiegate per la nutrizione parenterale contengono glucosio a diversa concentrazione, emulsioni di grassi che forniscono elevate quote caloriche con piccoli volumi, soluzioni di aminoacidi, acqua, minerali, oligoelementi e vitamine. Nel primo periodo del suo utilizzo, venivano utilizzati per la nutrizione parenterale flaconi contenenti i diversi tipi di nutrienti con l’aggiunta di vitamine e minerali; dagli anni settanta invece si è diffuso l’impiego di apposite sacche nutrizionali, in cui sono presenti contemporaneamente tutti i nutrienti. La somministrazione della nutrizione parenterale presuppone l’utilizzo di programmi di gestione da parte di personale esperto e di una apposita “nutripompa”, dotata di sistemi di sicurezza o di allarme.
La nutrizione parenterale domiciliare ha la funzione di sostituzione d’organo e svolge un vero e proprio ruolo salvavita nei casi di insufficienza intestinale cronica (intestino corto, alterazioni della motilità intestinale, enterite da raggi).
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