Menopausa -Ormoni, ma non solo
Oltre agli estrogeni e ai progestinici, diversi altri farmaci possono rivelarsi utili nell’alleviare la sintomatologia menopausale: per esempio la clonidina (farmaco utilizzato per la cura dell’ipertensione arteriosa) è in grado di ridurre l’intensità delle vampate, ma anche antidepressivi come paroxetina, mirtazapina, setralina o venlafaxina possono agire in questo senso; questi antidepressivi, inoltre, sono utili anche nella cura della depressione e dell’ansia che accompagnano spesso la comparsa della menopausa.
Altra classe di farmaci potenzialmente efficaci in questo settore sono i cosiddetti SERM (modulatori dei recettori selettivi per gli estrogeni), i quali svolgono una funzione simile a quella degli estrogeni prodotti dal nostro corpo (estrogeni endogeni) su varie componenti dell’organismo. Attualmente l’unico SERM impiegato per prevenire i disturbi associati alla menopausa è il raloxifene: al pari di un estrogeno naturale aiuta a prevenire la riduzione della densità ossea, tuttavia aumenta leggermente il rischio di episodi di tromboembolia perché favorisce la coagulabilità del sangue (le percentuali sono di 1-3 eventi su 10.000 donne trattate). In realtà possono anche registrarsi effetti opposti agli estrogeni su altre parti del corpo: in talune pazienti, infatti, si verifica un aumento e un peggioramento delle vampate di calore, e per questi motivi attualmente l’unica indicazione all’uso di questa classe farmacologica rimane un’importante riduzione della densità ossea (osteoporosi conclamata), con rischio elevato di fratture ossee. Alcune donne si affidano a farmaci omeopatici e a rimedi diversi per combattere il problema delle vampate, dell’irritabilità e dei cambiamenti di umore: alcuni esempi sono il cohash nero, il dong quai, la primula serale, il ginseng e gli ergotaminici. Va tuttavia rilevato che la sicurezza e l’efficacia di tali rimedi non sono state dimostrate, ma soprattutto che la quantità e la natura dei vari componenti non sono in genere standardizzate né controllate, per cui se ne sconsiglia l’utilizzo, quanto meno se non lo si è prima discusso con il proprio medico curante. [S.S.]
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