Menopausa -Terapia o non terapia? Benefici e rischi
Anche nel caso della terapia ormonale sostitutiva (come per qualsiasi altro trattamento), i medici raccomandano di procedere alla sua prescrizione solo quando i suoi benefici attesi (in questo caso alleviare i sintomi della menopausa) siano superiori ai rischi correlati alla terapia. La decisione di intraprendere la TOS deve pertanto essere oggetto di discussione con il medico curante, il quale farà ovviamente riferimento alle condizioni generali e ai disturbi specifici riferiti dalla paziente, procedendo quindi a una valutazione ponderata dell’eventuale presenza di fattori di rischio che ne precludano l’utilizzo. In tempi recenti si è aperto un dibattito sul rischio di tumore della mammella e della mucosa interna dell’utero (tumore dell’endometrio) connesso alla terapia ormonale sostitutiva: se quest’ultima è basata sul solo estrogeno (ovviamente in una donna che abbia ancora l’utero) aumenta il rischio di carcinoma endometriale da 1 donna su 1000 a 4 donne su 1000 ogni anno, e il rischio è maggiore in caso di dosi più elevate e impiego superiore ai 5 anni. In queste donne l’associazione di un composto progestinico alla terapia estrogenica elimina quasi completamente il rischio di tumore all’utero (il rischio passa a un livello addirittura inferiore rispetto a quello osservato nelle donne che non assumono alcuna terapia sostitutiva). Nella donna isterectomizzata non vi è ovviamente alcun rischio di sviluppare questo tipo di tumore e pertanto non vi è alcuna necessità di associare un composto progestinico alla terapia ormonale estrogenica. L’assunzione della terapia sostitutiva per un periodo superiore ai 5 anni sembra invece aumentare il rischio di tumore alla mammella, rischio che cresce esponenzialmente in base alla dose e alla durata della terapia. Per questo motivo, nel caso sia necessario prescrivere una TOS, il medico valuterà con attenzione diversi fattori, tra cui l’assenza in famiglia di casi di tumori della mammella e l’assenza, nella storia clinica della donna in questione, di tumori estrogeno-dipendenti (mammella e utero).
Durante l’assunzione della TOS, è consigliabile restare in contatto con il medico e sottoporsi annualmente a una mammografia e a una ecografia transvaginale, per valutare la mammella e l’endometrio.
Può essere comunque interessante ricordare che i tumori della mammella eventualmente insorti in concomitanza con una TOS o dopo la sua sospensione presentano caratteristiche di minore malignità (maggiore differenziazione e minore invasività): è per questo motivo che la mortalità per tumore della mammella non aumenta durante la TOS.
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