Mal di Montagna -Trattamento
I soggetti che non rispondono alla terapia farmacologica devono scendere immediatamente a un’altezza inferiore (-500 o -1000 metri), specie se i sintomi sono importanti; una salita ad altezze superiori viene consentita soltanto in caso di completa risoluzione dei sintomi; se disponibile, la somministrazione di ossigeno (a 2-4 l/min) associata alla discesa migliora rapidamente la sintomatologia, così come anche l’utilizzo di una camera iperbarica (ne esistono di portatili) favorisce un rapido miglioramento.
Per i sintomi cerebrali, il trattamento prevede l’uso di un blando diuretico (acetazolamide in compresse a un dosaggio di 250 mg 2 volte al giorno) ed eventualmente l’uso di cortisone (desametazone da 4 mg per via orale, intramuscolare o endovenosa ogni 6 ore, dopo una dose di attacco di 8 mg). La cefalea risponde alla somministrazione di ibuprofene a una dose singola di 400 o 600 mg. Sono indicati farmaci antiemetici in caso di vomito. Per l’insonnia si può somministrare acetazolamide a dosaggio di 250 mg 2 volte al giorno, mentre è sconsigliato il ricorso a farmaci ipnotici (a eccezione di zolpidem in capsule da 10 mg 1, in quanto non deprime i centri respiratori).
Per i sintomi respiratori acuti, occorre somministrare ossigeno a una concentrazione maggiore, pari a 4-6 l/min, unitamente a un calcioantagonista (nifedipina in capsule da 10 mg da assumere per via sublinguale, proseguendo fino a risoluzione dei sintomi con la formulazione ritardo a un dosaggio di 20 mg ogni 12-24 ore).
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