Loiasi
Malattia parassitaria africana dovuta all’infestazione da parte di una filaria, la Loa loa (è conosciuta infatti anche come filariasi da Loa loa). La loiasi è presente solo in alcune regioni dell’Africa tropicale: nella parte sud di Nigeria e Camerun, nella Repubblica centrafricana, in Gabon, Congo e nell’area settentrionale di Zaire e Angola.
Contaminazione
La malattia si trasmette attraverso la puntura, difficile da evitare, di un tafano del genere Chrysops, presente sulle rive dei fiumi nelle regioni coperte di foreste; quando si nutre questo insetto preleva larve, dette microfilarie,dal sangue dei soggetti malati. Le microfilarie crescono nell’organismo sino a diventare vermi lunghi da 2 a 8 cm, che migrano continuamente sottocute, dove sono visibili, e sotto la congiuntiva.
Sintomi e segni
Spostandosi all’interno dell’organismo, i vermi provocano edemi infiammatori, detti edemi di Calabar, soprattutto su torace, mano e avambraccio. Il malato lamenta prurito intenso e gonfiore transitorio di braccio, avambraccio, volto e torace. Il passaggio del verme sotto la congiuntiva causa un edema doloroso ma benigno.
Diagnosi e trattamento
Un esame microscopico del sangue permette di identificare facilmente le microfilarie. Il trattamento, necessario quando si manifestano i sintomi debilitanti della malattia e soprattutto nelle persone non più esposte a una nuova infezione, deve comunque essere praticato in ospedale, per i rischi che comporta. Il medico prescrive in linea generale dietilcarbamazina o ivermectina in dosi via via crescenti. Queste sostanze uccidono le microfilarie ma vanno somministrate con una certa precauzione, perché possono scatenare reazioni allergiche anche gravi.
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