Ipervitaminosi
Qualunque affezione legata alla presenza in eccesso di alcune vitamine nell’organismo. Le principali ipervitaminosi riguardano le vitamine A e D, e sono dovute a intossicazioni di origine farmacologica. Non è quindi vero che tutte le vitamine senza eccezione “fanno comunque bene”, e di conseguenza non è consigliabile assumere di propria iniziativa un composto polivitaminico quando si accusa affaticamento.
L’ipervitaminosi A corrisponde a un’assunzione di vitamina A superiore ai 3 mg al giorno per 1-3 mesi nel lattante, ai 10 mg per 6-12 mesi nell’adulto. Si manifesta con segni di ipertensione intracranica quali cefalea, vomito e torpore. A lungo termine, può dar luogo a ossificazione precoce delle ossa lunghe e delle epifisi nel lattante, oltre a determinare malformazioni nel feto. Il trattamento consiste nel sospendere l’assunzione di integratori vitaminici.
L’ipervitaminosi D si manifesta a partire da dosi di vitamina D pari a 0,5 mg nel lattante, a 1 mg nell’adulto, assunte per un tempo prolungato. I segni sono legati all’ipercalcemia (anomalo aumento dei livelli di calcio nel sangue) che essa provoca: faticabilità, sete intensa, dolori addominali, calcificazione dei tessuti molli (vasi sanguigni, reni). Una forma severa può provocare alterazioni dello stato di veglia sino al coma. Il trattamento consiste nel sospendere l’assunzione di integratori vitaminici e curare i sintomi dell’ipercalcemia.
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