Ionoforesi
Metodo terapeutico consistente nel far penetrare alcune sostanze medicamentose nella pelle sfruttando l’azione della corrente elettrica; ha due indicazioni principali, vale a dire l’iperidrosi (eccessiva sudorazione) e i traumi, soprattutto in medicina dello sport (distorsioni, tendiniti, contusioni, ematomi, incidenti a carico dei muscoli).
Il principio su cui si basa la ionoforesi è la penetrazione attraverso la cute di sostanze che sommano i propri effetti a quelli della corrente.
La procedura prevede di spennellare sulla pelle una sostanza ionizzata in soluzione acquosa (analgesico, antinfiammatorio e così via) prima di applicare un piccolo elettrodo. In caso di iperidrosi delle mani e dei piedi, si immergono le estremità in catini pieni d’acqua in cui passa la corrente. La corrente impiegata è galvanica (a bassa frequenza) e di debole intensità. Il soggetto avverte solo piccole punture più o meno sgradevoli. In via preliminare, deve togliere tutti gli oggetti metallici che indossa, perché la corrente potrebbe causare ustioni entrando in contatto con essi; questa terapia è controindicata per i portatori di stimolatori cardiaci e protesi metalliche. Le sedute durano da 15 a 30 minuti e si tengono in un centro specializzato, nell’ambulatorio del medico o a domicilio. Un ciclo di cura richiede in media 5-6 sedute, seguite da un trattamento di mantenimento a cadenza variabile. I risultati, nella fase d’attacco, sono eccellenti (90-95% di successi).
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