Influenza -La vaccinazione antinfluenzale
La vaccinazione antinfluenzale viene considerata, al momento, la migliore strategia preventiva per il controllo dell’influenza nella popolazione: nella maggior parte dei Paesi il vaccino viene offerto gratuitamente a persone di età superiore ai 65 anni, soggetti portatori di malattie croniche, personale sanitario e soggetti a contatto con gli allevamenti (in alcuni Paesi anche ai bambini sani fino a 2 anni).
La vaccinazione deve essere effettuata ogni anno in quanto, essendo il virus dell’influenza variabile, la sua protezione è limitata. Ogni anno il vaccino viene preparato secondo le direttive che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) impartisce basandosi sulle caratteristiche delle epidemie precedenti. I vaccini attualmente utilizzati sono costituiti da virus influenzali inattivati; in Italia sono commercializzati tre tipi di vaccino antinfluenzale: il vaccino “split”, il vaccino a subunità e il vaccino adiuvato.
Dal 1977 circolano nella popolazione, costantemente, tre gruppi di virus (A/H3N2, A/H1N1 e B), di conseguenza sono in uso i vaccini cosiddetti trivalenti; poiché ciascuno dei tre tipi di virus va periodicamente incontro a variazioni minori della sua struttura antigenica l’OMS, avvalendosi di una rete di sorveglianza sulla circolazione dei virus, definisce ogni anno la composizione “ottimale” del vaccino antinfluenzale.
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