Immunosoppressori e immunomodulatori -Ciclosporina e tacrolimus
La ciclosporina è attualmente il più importante farmaco immunosoppressore: viene impiegata in associazione con altri agenti analoghi nel trapianto di rene, cuore e fegato ma anche di organi quali midollo osseo, polmone, cuore/polmone e pancreas. Il tacrolimus, circa 100 volte più potente della ciclosporina, trova impiego invece prevalentemente nel trapianto di fegato (ma anche di rene e cuore) e sembra essere destinato ad assumere sempre maggiore importanza negli anni a venire.
Il principale effetto collaterale associato alla somministrazione di entrambi i farmaci è la tossicità renale, che può colpire fino al 75% dei pazienti trattati e richiedere la sospensione della terapia; altri effetti indesiderati includono ipertensione, epatotossicità, neurotossicità, irsutismo, iperplasia gengivale, disturbi gastroenterici e alterazioni metaboliche.
La ciclosporina viene ampiamente metabolizzata a livello epatico da un enzima (il CYP 3A4) che al tempo stesso è coinvolto, però, nella metabolizzazione di altri farmaci: per questo motivo determinate sostanze farmacologiche o erboristiche possono alterare il normale meccanismo di assimilazione della ciclosporina così da ridurne o aumentarne la quantità presente nel sangue e quindi l’efficacia attesa; nel primo caso una ridotta presenza di ciclosporina può portare al rigetto dell’organo trapiantato, nel secondo si può verificare un danno renale.
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