Immunosoppressori e immunomodulatori
In alcuni casi, le malattie non sono causate dall’assenza di immunizzazione, bensì da un eccesso di immunizzazione o da qualche forma di immunizzazione verso costituenti dell’organismo umano (autoimmunizzazione): queste patologie, dette malattie autoimmuni, vanno trattate con specifici farmaci in grado di ridurre (immunosoppressori) o viceversa aumentare (immunostimolanti) l’immunizzazione. Nei pazienti sottoposti a trapianti d’organo, per la prevenzione della malattia emolitica del neonato legata al fattore Rh e nel trattamento delle malattie autoimmuni i medici hanno a disposizione farmaci per attuare una indispensabile terapia immunosoppressiva. Nella pratica clinica si usano oggi quattro diverse classi di farmaci, che in realtà hanno rivoluzionato il trattamento delle condizioni prima citate. Il loro impiego presenta però due principali limitazioni: la prima consiste nell’aumento del rischio di infezioni sia da parte di batteri, virus o funghi patogeni sia anche da parte di microrganismi opportunisti; la seconda riguarda invece il rischio che si sviluppino tumori. Tra i principali immunosoppressori vanno citati la ciclosporina e il tacrolimus, i corticosteroidi, i farmaci citotossici e gli anticorpi monoclonali.
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