Sindrome delColon irritabile -Diagnosi e terapia
Non esistono esami di laboratorio o strumentali che consentano di porre direttamente la diagnosi di colon irritabile. Per evitare tuttavia al paziente un percorso diagnostico eccessivamente lungo, volto a escludere patologie organiche, qualora si sospetti un colon irritabile si preferisce in genere alternare fasi diagnostiche e terapeutiche via via più complesse, arrestandosi quando si trova una terapia efficace, in assenza di segni indicativi di altre patologie. Solitamente è necessaria molta pazienza per porre rimedio a questo problema ed è importante stabilire una buona relazione con il medico curante, che utilizzerà svariati provvedimenti terapeutici, da introdurre gradualmente cercandone le tipologie e le dosi adatte al singolo paziente: integratori di fibre e lassativi osmotici in caso di stitichezza, loperamide o colestiramina in caso di diarrea, antidolorifici o farmaci anticolinergici per sedare il dolore addominale. Gli studiosi discutono ancora sull’efficacia reale di preparati atti a riequilibrare la flora intestinale (noti con il vecchio termine di fermenti lattici), anche se alcuni di essi hanno dimostrato una certa efficacia; in qualche caso il medico potrà decidere di prescrivere antibiotici specifici (per esempio la rifaximina). Vista la frequente compresenza di disturbi di tipo ansioso o depressivo, o quanto meno di una componente psicoemotiva che accentua i sintomi del colon irritabile, sono spesso efficaci anche trattamenti con ansiolitici o antidepressivi. Talvolta è necessaria una terapia di associazione, utilizzando più preparati diversi, contemporaneamente. Nel frattempo potranno essere escluse eventuali specifiche patologie dell’organismo, utilizzando metodiche diagnostiche basate su esami del sangue, ecografia dell’addome, test per le intolleranze alimentari, colonscopia e così via. [E.G.]
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