Aplasia midollare
Malattia caratterizzata dalla rarefazione del midollo osseo, che determina una riduzione dei globuli rossi, di quelli bianchi e delle piastrine. L’aplasia midollare è un’affezione rara che può colpire soggetti di ogni età.
Cause
L’aplasia è dovuta all’incapacità del midollo osseo di produrre cellule staminali, forma originale delle cellule sanguigne. Le cause tossiche o infettive sono quelle più indagate: radiazioni ionizzanti (raggi X), assorbimento di determinati farmaci o prodotti chimici (derivati del benzene, antineoplastici, alcuni antibiotici, tra cui il cloramfenicolo, arsenicali e alcuni neurolettici) e determinate infezioni (epatite recente, tubercolosi). Quando un esame del sangue specifico, un mielogramma o la biopsia del midollo non consentono di identificare alcuna causa, l’aplasia è detta idiopatica. Nel 50% dei casi sembra implicato un meccanismo immunologico.
Sintomi e segni
La carenza di globuli rossi comporta anemia (pallore e affaticamento), e quella di globuli bianchi espone il soggetto alle infezioni, mentre la carenza di piastrine causa emorragie (per esempio porpora).
Evoluzione e trattamento
Quando la causa è dovuta all’assunzione di farmaci e le cellule staminali sono risparmiate, l’aplasia midollare regredisce spontaneamente.
Nelle forme idiopatiche tale eventualità è più rara. L’aplasia midollare può eccezionalmente precedere la comparsa di una leucemia. Il trattamento sintomatico si basa su antibioticoterapia massiva, in caso di infezione, oltre che sulla trasfusione di piastrine, qualora si verificasse un’emorragia, e di globuli rossi per le anemie gravi. Il trattamento di base consiste nella somministrazione di immunosoppressori (ciclosporina e siero antilinfocitario), nel trapianto di midollo osseo, effettuato sui soggetti giovani da un donatore compatibile, e nella somministrazione di androgeni (che stimolano le cellule staminali del midollo) se il trattamento immunosoppressore non risulta efficace.
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