Alimentazione enterale
Alimentazione per via digestiva. Viene utilizzata nei casi in cui, anche se la funzionalità intestinale non è compromessa, l’apporto alimentare per via orale è impossibile, insufficiente o inefficace.
Indicazioni
È in genere praticata in casi di coma prolungato, traumatismi multipli, ustioni gravi, setticemia, suppurazioni profonde, cancro e stati di denutrizione legati a malattie croniche o infiammatorie del tubo digerente.
Tecnica
Viene effettuata mediante una sonda, generalmente nasogastrica (introdotta nel naso, da cui giunge nello stomaco), ma che può anche essere inserita per faringostomia, gastrostomia o digiunostomia (attraverso un’apertura praticata nella faringe, nello stomaco o nel digiuno). La somministrazione dei nutrienti, continua o discontinua, è controllata da una pompa a flusso variabile (nutripompa) fissa o portatile, eventualmente corredata di un agitatore e di un refrigeratore.
Nutrienti
I nutrienti più frequentemente utilizzati sono miscele complete, equilibrate in carboidrati, lipidi e protidi, che si differenziano soprattutto per il grado di predigestione delle proteine. Il flusso varia progressivamente a seconda dello stato dell’intestino e del luogo di perfusione, ma non supera mai i 2-3 ml al minuto. L’efficacia dell’apporto nutrizionale è valutata in base a dati clinici (peso, misura delle pliche cutanee, il cui spessore indica la qualità dell’assimilazione degli alimenti e così via) e biologici, in particolare il bilancio di azoto e l’albuminemia.
Effetti indesiderati
Raramente compaiono pneumopatia da deglutizione (corpo estraneo nelle vie aeree) e intolleranza digestiva grave (diarrea); soltanto eccezionalmente si impone la sospensione definitiva.
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