Ore e ore davanti allo schermo? A stressarsi non è solo la mente, ma anche gli occhi e la colonna vertebrale, costretta ad assumere posizioni innaturali. Tant’è che è stato coniato un termine per definire questa patologia emergente: computer vision syndrome (cvs). Comprende i sintomi dovuti all’abuso di dispositivi digitali quali pc, smarthpone e tablet: bruciore agli occhi, secchezza congiuntivale, difficoltà a mettere a fuoco le immagini, tensione alle tempie, cefalea, dolori al collo e alle spalle, persino insonnia.
La luce blu dei dispositivi digitali, usati anche di notte per inseguire l’ultima notifica su Facebook, non solo danneggia la macula (la parte centrale della retina) ma inibisce anche il rilascio della melatonina, che fa scivolare nel sonno e viene secreta dalla ghiandola pineale solo al buio.
4 CONSIGLI PER PREVENIRE
«La sindrome si può evitare grazie a trucchi da adottare in ufficio e anche dopo, a casa, se si passa la serata incollati allo schermo della tv o del cellulare», spiega Luigi Marino, oculista, docente all’Università di Milano e direttore dell’Istituto europeo occhio secco. Ecco i suoi consigli:
1. Controlla la distanza dallo schermo: non deve essere inferiore a 30-35 cm per telefonini e tablet e a 60 cm per il monitor del computer.
2. Assumi la posizione corretta alla scrivania: seduti alla propria postazione, bisogna distanziare la tastiera quel tanto che basta per riuscire ad appoggiare gran parte dell’avambraccio. «Oltre a utilizzare una poltrona da ufficio ergonomica, poi, è bene scaricare le tensioni del corpo su un poggiapiedi inclinato», raccomanda l'esperto.
3. Fai pause regolari: anche se il lavoro ci assorbe, bisogna riuscire a fare una pausa ogni ora. Quindi staccarsi dal pc, chiudere gli occhi, sciogliere le spalle e fare lo stretching dei muscoli del collo ruotando lentamente la testa a destra, a sinistra, indietro e avanti.
4. Prova il palming: utile, per un breve relax oculare, è anche il cosiddetto palming. Ecco come si fa: gomiti sulla scrivania, si massaggiano gli occhi chiusi con la parte inferiore del palmo delle mani, disegnando piccoli cerchi. Quindi, si spinge lo sguardo altrove, osservando il punto più distante oltre la finestra: serve a favorire il cambio di focus “vicino-lontano” e ad allenare il muscolo ciliare, quello che irrigidendosi spiana la strada alla presbiopia.
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Articolo pubblicato sul n. 20 di Starbene, in edicola dal 2 maggio 2017