Formazione dura, calcificata oppure in corso di calcificazione, che si deposita sui colletti dei denti e al di sotto della gengiva.
Il tartaro si forma a partire dalla placca batterica. È composto per il 75% da minerali, in particolare cristalli di calcio e magnesio provenienti dalle ghiandole salivari (parotidi e sottomascellari). Le superfici dentarie più esposte sono quelle in prossimità dei canali escretori delle ghiandole salivari, e cioè quelle interne degli incisivi inferiori e le facce esterne dei molari superiori. Il tartaro, inizialmente di colore simile al dente, nel tempo si scurisce per effetto dei coloranti alimentari (tè, caffè, liquirizia ecc.) e del tabacco.
Trattamento
La detartrasi è indispensabile, poiché il tartaro, come la placca batterica, favorisce l’insorgenza di carie e gengiviti; deve essere praticata una volta all’anno. Una corretta igiene dentale, che prevede l’utilizzo del filo interdentale, permette di eliminare la placca man mano che si forma.