Endoscopia

Esplorazione visiva di una cavità, naturale o artificiale, per mezzo di un tubo a fibre ottiche munito di un sistema di illuminazione (endoscopio). Gli organi che possono essere sottoposti a studio endoscopico sono molteplici: esofago, stomaco, duodeno, vie biliari, colon, retto, trachea, bronchi, vie aeree superiori, uretra, vescica, ureteri, cavità peritoneale, utero, grandi articolazioni e […]



Esplorazione visiva di una cavità, naturale o artificiale, per mezzo di un tubo a fibre ottiche munito di un sistema di illuminazione (endoscopio). Gli organi che possono essere sottoposti a studio endoscopico sono molteplici: esofago, stomaco, duodeno, vie biliari, colon, retto, trachea, bronchi, vie aeree superiori, uretra, vescica, ureteri, cavità peritoneale, utero, grandi articolazioni e così via. Il termine generico di endoscopia comprende tutte queste diverse forme di esplorazione, che hanno ciascuna un proprio nome, per esempio broncoscopia (per i bronchi), colonscopia (per il colon), laparoscopia (per la cavità addominale) e artroscopia (per le articolazioni). L’ endoscopia si pratica abitualmente in anestesia locale, talvolta in anestesia generale. Può essere realizzata a fini diagnostici o operatori. L’ endoscopia diagnostica permette di esaminare l’organo malato e praticarvi biopsie. In urologia, per esempio, la cistoscopia (esame della vescica) è utile soprattutto per individuare i tumori delle vie urinarie. L’ endoscopia operatoria permette di effettuare interventi complessi senza incidere le pareti, per trattare alcune affezioni che nel passato richiedevano l’approccio chirurgico classico: ablazione dei tumori della vescica, di un’ipertrofia prostatica, di polipi gastrici, trattamento della sterilità femminile e così via.