Osso lungo, a forma di S molto allungata, situato all’altezza delle spalle. Si articola da un lato con l’acromion, dall’altro con lo sterno.
La clavicola è solidamente congiunta con la scapola da grossi legamenti (trapezoide e conoide) e permette l’inserzione di molti muscoli della spalla e del collo.
Patologie
Quelle della clavicola sono le fratture più frequenti. Nella maggior parte dei casi sono il risultato di una caduta sulla spalla, ma si riscontrano anche nel neonato dopo un parto difficoltoso. In genere interessano il terzo mediano dell’osso. Le complicanze immediate (lacerazione cutanea, lesione di un vaso profondo, danno nervoso) sono evenienze eccezionali. Il trattamento di queste fratture è ortopedico e consiste nella semplice immobilizzazione con un bendaggio o un anello elastico a forma di 8, che riequilibra entrambe le spalle e pone l’uno di fronte all’altro i due monconi ossei fratturati. Il trattamento chirurgico rappresenta l’eccezione. Le conseguenze di una frattura della clavicola possono essere un callo vizioso (che non rispetta l’anatomia dell’osso) e una pseudoartrosi (assenza completa e definitiva del consolidamento, che dà luogo a una sorta di falsa articolazione). Le lussazioni della clavicola colpiscono soprattutto gli sportivi. Si producono spesso a livello dell’articolazione acromioclavicolare e possono andare dalla semplice distorsione alla completa lacerazione del legamento. Il trattamento è sia funzionale (rieducazione) sia chirurgico, in caso di importante dislocamento e quando il soggetto è giovane.