Esame dell’Urina
L’esame dell’urina rappresenta un cardine della diagnosi delle malattie renali, nelle quali risulta quasi sempre alterato, ed è spesso in grado di fornire informazioni orientative sia sul tipo di malattia renale (o nefropatia) sia sul suo grado di attività (forme acute o croniche). Le sue alterazioni, integrate dalla valutazione del contesto clinico (storia del paziente, ecografia renale, esami ematochimici di approfondimento), possono costituire un’indicazione all’esecuzione della biopsia renale, la quale consente una diagnosi definitiva attraverso l’analisi microscopica di un frustolo di tessuto renale.
Pur nella sua semplicità, l’esame richiede tuttavia molta cura in tutte le sue fasi: dalla raccolta delle urine, che deve essere conservata negli appositi contenitori (che contengono sostanze stabilizzanti, differenziate in base al tipo di esame), alla conservazione del campione (in luogo fresco, indicativamente tra 4 e 8 °C, se non è possibile eseguire subito l’analisi), al suo trasporto in laboratorio, alla lettura attenta (nell’esame microscopico del sedimento un operatore esperto può cogliere informazioni aggiuntive rilevanti).
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