Premedicazione
Somministrazione di farmaci per la preparazione di un paziente a cure o esami dolorosi o a un’anestesia.
Obiettivi
La premedicazione è per lo più eseguita dall’anestesista 1-2 ore prima di un intervento chirurgico in anestesia generale o locoregionale. Gli obiettivi sono diversi:
- sedare l’ansia del paziente e le sue manifestazioni (palpitazioni, dispnea ecc.) affinché questi raggiunga la sala operatoria calmo, disteso, eventualmente sonnolento, ma facilmente risvegliabile;
- ridurre l’intensità delle reazioni chimiche e l’attività delle cellule dell’organismo, in modo da diminuire il fabbisogno di ossigeno e la quantità di anestetici necessari all’addormentamento del paziente;
- ridurre la soglia di percezione del dolore aumentando l’effetto analgesico degli anestetici;
- evitare alcuni effetti indotti dagli anestetici o dall’atto chirurgico che, stimolando il sistema parasimpatico, possono provocare ipersecrezione salivare, nausea, vomito, laringospasmo o disturbi del ritmo cardiaco.
Farmaci impiegati
Vengono impiegati cinque tipi di farmaci.
Ansiolitici Sono i soli farmaci in grado di soddisfare tutti i criteri della premedicazione. Le benzodiazepine riducono l’ansia, calmano il paziente sino a renderlo sonnolento e impediscono le convulsioni; sono somministrate per via orale o, nei bambini, in supposte, il giorno precedente e 2 ore prima dell’intervento. L’idrossizina esercita un effetto più lieve rispetto a quello delle benzodiazepine, ma riduce le secrezioni bronchiali e salivari, oltre a prevenire vomito e reazioni allergiche. È somministrata per via orale.
Neurolettici Sono raramente impiegati, soprattutto perché non calmano l’ansia, non riducono le secrezioni salivari e non svolgono alcuna azione anticonvulsivante. Prescritti in dosi lievi, consentono di prevenire nausea e vomito.
Oppiacei Analgesici centrali, combattono il dolore, consentendo di ridurre le dosi di anestetici.
Anticolinergici Combattono gli effetti della stimolazione del sistema nervoso parasimpatico provocata dall’intervento: secrezioni salivari e bronchiali, laringospasmo, rallentamento del ritmo cardiaco.
Altri farmaci Sostanze come gli antistaminici H2 e gli antiacidi prevengono il reflusso del liquido gastrico e il rischio di inalazione nei bronchi, dovuto allo stato di incoscienza del soggetto. Questo rischio è particolarmente presente negli interventi d’urgenza, in ostetricia, nei soggetti obesi, nei fumatori o in caso di intubazione tracheale complessa e prolungata.
La premedicazione non è sistematica e deve essere idonea alle condizioni del paziente. Va eseguita sotto stretta sorveglianza e a dosi molto basse nei bambini di meno di 1 anno, nelle persone molto anziane e in caso di chirurgia ambulatoriale (senza ricovero ospedaliero), patologie intracraniche (tumore, emorragia ecc.), insufficienza respiratoria o perdite importanti di liquidi (emorragia, diarrea).
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