Nucleolisi
Distruzione terapeutica del nucleo polposo (parte centrale, di consistenza gelatinosa, di un disco intervertebrale). La nucleolisi terapeutica, o chemionucleolisi, è praticata per alleviare i dolori legati a un’ernia del disco (estrusione dalla colonna vertebrale del nucleo polposo, che viene così a comprimere una radice nervosa o il midollo spinale). Consiste nell’iniezione nel disco intervertebrale di un enzima vegetale, la papaina, che distrugge il nucleo senza danneggiare le strutture vicine.
Questa tecnica, che potrebbe sostituire la chirurgia discale, è applicabile soltanto se il nucleo rimane giustapposto al disco intervertebrale; inoltre, deve sempre essere preceduta da un test per l’allergia alla papaina e da esami radiologici (discografia, TC, mielografia, risonanza magnetica) che confermino la diagnosi di ernia del disco.
La chemionucleolisi, che richiede una permanenza in ospedale di 3-4 giorni, viene praticata da un reumatologo o da un radiologo. La papaina è iniettata per via posterolaterale, nello spazio intervertebrale, sino al livello dell’ernia. L’intervento ha una durata di circa 20 minuti; il paziente è sottoposto a una leggera anestesia (analgesici e neurolettici) in quanto deve essere in grado di rimanere disteso su un fianco.
Nel 40% dei casi la guarigione avviene 3 giorni dopo l’intervento, ma può aver luogo più tardivamente; la procedura si ritiene fallita se a un mese di distanza non si osserva alcun segno di remissione.
La percentuale di successo globale della tecnica è pari al 70%. Negli altri casi, occorre far ricorso a un trattamento complementare (soprattutto chirurgico).
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