Nefrosi
Malattia che colpisce i glomeruli renali e dà luogo a una sindrome nefrosica (riduzione dei livelli ematici di proteine). Non se ne conosce la causa, ma probabilmente è legata a un’anomalia della parete dei capillari dei glomeruli. Quest’ultima diventa permeabile alle proteine, che possono abbandonare il sangue e passare in grandi quantità nelle urine. Ne deriva un afflusso d’acqua verso i tessuti interstiziali dell’organismo, che determina la comparsa di edemi.
Sintomi e segni
La nefrosi può insorgere a tutte le età, ma è frequente soprattutto nel bambino, nel quale costituisce la prima causa di sindrome nefrosica. L’esordio è generalmente brusco: comparsa di edemi diffusi sotto la pelle o le membrane sierose (versamenti pleurici, peritoneali o pericardici). Le urine, poco abbondanti e di colore scuro, presentano livelli elevati di proteine, in particolare albumina, mentre la concentrazione delle proteine nel sangue è molto bassa. Il livello di lipidi (colesterolo e trigliceridi) nel sangue aumenta, mentre la biopsia renale non rivela lesioni significative.
Trattamento
Si basa sia sull’assunzione di corticosteroidi a forti dosi per alcuni mesi, associati a diuretici, sia su un regime alimentare che limita l’apporto di sale e acqua, per evitare l’aggravamento degli edemi. In genere i sintomi scompaiono nel giro di qualche giorno o alcune settimane, ma la dose di corticosteroidi deve essere ridotta molto gradualmente. Infatti, quando i dosaggi sono troppo bassi oppure il trattamento viene sospeso, possono verificarsi ricadute: per queste nefrosi, dette corticodipendenti, può essere necessaria la somministrazione di immunosoppressori (per esempio ciclosporina). Alcune forme particolarmente gravi, come la ialinosi segmentaria e focale, resistono ai corticosteroidi; esse determinano un’insufficienza renale cronica e possono recidivare nell’organo trapiantato.
Cerca in Medicina A-Z