Meteoropatia -Meteoropatia e disturbi psichiatrici propriamente detti
Un fenomeno descritto nell’ambito delle meteoropatie è la cosiddetta sindrome dei periodi temporaleschi, durante la quale una persona più sensibile rispetto ad altre avverte le sensazioni di disagio tipiche appunto della meteoropatia. Questa condizione deve essere tenuta ben distinta dalla paura dei temporali, che altro non è se non un disturbo d’ansia (definito fobiasemplice) alla stregua delle fobie dei ragni o di altri animali. Si tratta anche in questo caso di una paura molto intensa, che causa forte disagio e che conduce la persona a evitare la situazione che ha innescato la paura stessa: questi soggetti infatti, al verificarsi di un temporale, si rifugiano a casa, attuando il ben noto comportamento detto condotta di evitamento. Capita inoltre che al solo pensiero che possa verificarsi un temporale, il soggetto provi un forte stato di apprensione, fenomeno noto come ansia anticipatoria. La fobia semplice, a differenza della meteoropatia, viene classificata nell’ambito delle cosiddette malattie mentali, ma è in realtà un disturbo di entità molto lieve, facilmente trattabile anche senza farmaci (per esempio con le più comuni tecniche di rilassamento). Un’altra condizione che va distinta dalla meteoropatia è quella dei cosiddetti disturbi affettivi stagionali (in base all’inglese abbreviati in SAD), i quali costituiscono una vera e propria malattia mentale, meritevole di cure appropriate, anche farmacologiche. Questi disturbi colpiscono in particolar modo le donne, le quali hanno una probabilità sei volte maggiore di svilupparli rispetto agli uomini, e le persone di età superiore ai 40 anni. Il quadro psicopatologico è caratterizzato dalla comparsa di episodi depressivi maggiori,con un’ evidente cadenza stagionale, e da questo punto di vista è importante distinguere i disturbi affettivi stagionali invernali (con stati depressivi che si manifestano in autunno e inverno) e quelli estivi (con manifestazioni in primavera ed estate).
Nel disturbo affettivo stagionale l’episodio depressivo maggiore può manifestarsi:
- all’interno di una depressione ricorrente (cioè episodi depressivi che si ripetono più volte nel corso della vita);
- all’interno di un disturbo bipolare (cioè quel disturbo in cui si alternano fasi di depressione a fasi di euforia o irritabilità).
All’origine di questa condizione vi è una marcata predisposizione biologica e, soprattutto nel disturbo di tipo invernale, familiare. Sembra che i fattori scatenanti i disturbi affettivi stagionali siano alterazioni dei ritmi ciclici sonno-veglia (i cosiddetti ritmi circadiani), nonché disfunzioni a carico del sistema di trasmissione nervosa basato sulla serotonina (detto serotoninergico), sostanza implicata anche nella depressione; ugualmente coinvolta è probabilmente la melatonina, ormone prodotto da una piccola ghiandola presente alla base del cervello (l’epifisi) e legato alla regolazione dei ritmi circadiani.
Per quel che riguarda il trattamento, la fototerapia (cioè l’impiego di luce brillante artificiale somministrata al paziente al mattino) ha dimostrato una certa efficacia, al pari degli inibitori della ricaptazione della serotonina, che possono essere associati anche a stabilizzanti dell’umore. [J.S., C.M.]
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