Linfocitosi
Aumento dei linfociti ematici di morfologia normale, che superano le 4500 unità/mm3.
La linfocitosi è il fenomeno contrario alla linfopenia (diminuzione del numero dei linfociti). Può essere acuta o cronica: nel primo caso si osserva nel corso di infezioni virali (parotite, varicella, epatite, rosolia, infezione da HIV e così via) e di un’infezione batterica, la pertosse. Nel secondo caso (durata superiore ai 2 mesi) costituisce generalmente un segno di una malattia primitiva del midollo osseo, la leucemia linfoide cronica.
Linfocitosi acuta infettiva Malattia infettiva acuta e benigna, a eziologia oscura, ma presumibilmente virale, che colpisce i bambini. La sintomatologia è modesta, con febbre, cefalea e sintomi delle alte vie respiratorie nella maggior parte dei casi, ma anche dolori addominali e coinvolgimento del sistema nervoso centrale, in alcuni pazienti. Casi multipli si presentano in famiglie e in popolazioni istituzionalizzate. La caratteristica significativa è una leucocitosi della durata di uno o due mesi in cui alla conta differenziale si registra un 60-90% di piccoli linfociti maturi. Il test degli anticorpi eterofili è negativo in tutti i casi e la malattia non si associa a un aumento degli anticorpi diretti contro il virus di Epstein-Barr.
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