Infarto del miocardio -Cosa comporta un infarto
È evidente che dalla morte di parte del nostro cuore possono risultare conseguenze diverse a seconda delle dimensioni della zona interessata: così, la perdita di un numero molto limitato di cellule può non comportare (almeno nell’immediato) alcuna conseguenza, mentre l’improvvisa cessazione di attività di una parte consistente del muscolo può rendere impossibile il funzionamento della pompa cardiaca e causare la morte del soggetto colpito.
Nel caso si sopravviva, ma la funzione di pompa sia compromessa, compariranno limitazioni nella possibilità di svolgere le proprie attività, con debolezza o mancanza di respiro per sforzi prima ben sopportati: si parla in questo caso di scompenso cardiaco, una situazione che può anche manifestarsi gradualmente, a distanza di mesi o anni dall’evento acuto.
Oltre a incidere sulla possibilità di svolgere correttamente la funzione di pompare il sangue, un’improvvisa mancanza di sangue in una zona del muscolo cardiaco può provocare la comparsa di alterazioni del normale ritmo del cuore (aritmie), anche potenzialmente mortali. Superata la fase iniziale dell’infarto, il pericolo di aritmie è comunque presente, soprattutto in presenza di dilatazione della cavità cardiaca colpita da infarto e scompenso.
Cerca in Medicina A-Z