Fobia -Forme della fobia sociale
La fobia sociale può prendere diverse forme. La più comune è la paura di parlare in pubblico o di dover realizzare altri tipi di “prestazioni” in pubblico: leggere, recitare, suonare.
In una indagine americana la paura di parlare in pubblico è risultata la prima della lista e la paura di morire è la sesta, il che verosimilmente indica che le persone preferirebbero morire piuttosto che soffrire dell’angoscia correlata al parlare in pubblico; l’ansia infatti, in queste condizioni e questi soggetti, può diventare così intensa che chi ne è affetto non riesce più a pensare, né a ricordare le cose che doveva dire. Questa difficoltà porta allo sviluppo di sentimenti di profondo imbarazzo e umiliazione.
La persona con questo disturbo, inoltre, può avere paura di arrossire o di mostrare tremori alle mani o alla testa o di parlare in modo scorretto, cose che indurrebbero a loro volta sentimenti di imbarazzo e umiliazione a seguito della paura di essere derisi o svalutati. Infine, altri potrebbero avere paura di mostrare segni di sudorazione alla fronte o sotto le ascelle (visibile dalle macchie di umido che compaiono sulla camicia), segni che potrebbero essere interpretati dagli altri come indicatori di disagio e quindi, ancora una volta, condurre a sentimenti di imbarazzo e umiliazione. Un’altra forma di fobia sociale è indicata dalla paura di mangiare in compagnia: in questo caso è il tremore (perdere il cibo dalle posate, tirarselo addosso) la cosa che più spaventa i soggetti affetti.
Altri soggetti hanno paura a scrivere se osservati: il disagio può essere tale da impedire una firma su un assegno, perché la paura di fare una firma sbagliata o tremolante impedirebbe il pagamento. Che imbarazzo, che vergogna!
Un altro luogo sociale che può determinare un senso di disagio e disabilità è quello delle toilette pubbliche: soprattutto gli uomini, nel momento di urinare, se hanno la sensazione di essere osservati possono avere un grado di tensione tale da impedire il rilassamento dei muscoli vescicali e quindi la fuoriuscita dell’urina.
Come è stato detto precedentemente, in tutte le forme di fobia sociale è necessario che ci sia una situazione sociale o pubblica. Le persone con fobia sociale infatti possono cantare, pregare, leggere a voce alta, mangiare, scrivere ed espletare i loro bisogni fisiologici senza alcun problema se sono da soli. È l’ansia che si sviluppa quando si fanno queste cose in presenza di altri che definisce la fobia sociale.
Il disturbo di fobia sociale è piuttosto diffuso, più di quanto comunemente si creda. Nelle popolazione generale si stima (a seconda dei vari studi) che circa l’8% delle persone soffra di fobia sociale, mentre la presenza di almeno una paura sociale (di intensità pertanto non patologica, ma sufficiente da essere rilevata) coinvolge circa il 39% della popolazione adulta. I confini tra timidezza e fobia sociale non sono chiari, e d’altra parte la timidezza fa parte di una struttura psicologica acquisita: per esempio un certo grado di riservatezza è socialmente utile, così come la eccessiva socievolezza espone a pericoli nei bambini. Le paure sociali possono essere iscritte nel fattore psicologico-culturale della vergogna.
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