Febbre e ipertermia -Misurare la temperatura
Per misurare la temperatura corporea si impiega il termometro, strumento semplice, diffuso, di basso costo e preciso. Contrariamente a quanto si possa pensare, il compito di definire quando una temperatura è “patologica” può invece rivelarsi molto difficile. Nell’individuo sano, infatti, la temperatura del corpo varia a seconda dell’ora della giornata (al mattino è più bassa di mezzo grado rispetto al pomeriggio), dell’assetto ormonale (nelle donne in età fertile, durante la fase preovulatoria è più bassa di 0,6-0,8 gradi centigradi rispetto alla fase post-ovulatoria), dell’attività fisica, del contenuto calorico dei pasti, dell’esposizione al sole ecc.: questo è il concetto della “variabilità intra-individuale”.
Inoltre, anche ammesso di poter fare una media tra tutte le variabili intra-individuali, ci accorgeremmo che questa media può differire da individuo a individuo di quasi 1 grado (variabilità inter-individuale).
Infine esistono rilevanti variazioni a seconda dalla sede in cui si compie la misurazione: nel cavo ascellare la temperatura è minore di circa mezzo grado rispetto alla cavità orale, che a sua volta ha una temperatura minore di poco meno di mezzo grado rispetto a quella misurata nel retto).
Tenendo conto di questa grande variabilità si può affermare che il 99% degli adulti sani presenta una temperatura orale massima di 37,2 °C al mattino e 37,7 °C di sera (per via rettale i valori sono di 37,6 °C al mattino e 38,1 °C di sera).
Ne deriva che il rilievo di valori superiori a questi indica quasi certamente una condizione patologica, cioè la presenza di febbre. Questa può esistere anche per valori inferiori a quelli indicati, ma la probabilità di febbre è pressoché trascurabile quando si registrano valori di circa 36,4 °C al mattino e 36,9 °C alla sera (oppure 36,8 °C al mattino e 37,3 °C alla sera per via rettale).
In conclusione, sarebbe bene che ogni persona conoscesse la propria personale curva termica giornaliera in condizioni di perfetto benessere, in modo da poter giudicare se i valori di temperatura misurati quando non si sente bene siano patologici o no.
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