Dislessia e disturbi di apprendimento -Fattori di rischio
Due sono i principali fattori che predicono il rischio di deficit di lettura:
- presenza di un disturbo del linguaggio in età prescolare;
- presenza di problemi di lettura nei familiari (familiarità).
È frequente che un bambino che abbia imparato a parlare con ritardo consistente rispetto ai coetanei manifesti successivamente difficoltà nell’apprendimento della letto-scrittura, pur avendo avuto un buon recupero linguistico; entrambe le manifestazioni sono da considerarsi effetto della particolare struttura neurobiologica coinvolta. Un’adeguata rieducazione in età prescolare non sembra poter evitare la dislessia, ma sicuramente contribuisce a ridurre il deficit e consente un miglior avvio all’alfabetizzazione. A livello scolastico, già nell’ultimo anno di scuola dell’infanzia andrebbero condotti screening da parte degli insegnanti stessi con la consulenza di professionisti esterni; in caso di persistenti difficoltà, anche se alcune attività pedagogiche mirate possono contribuire al potenziamento dei prerequisiti, è opportuna la segnalazione ai genitori e l’invio ai servizi sanitari per l’età evolutiva. Per quanto riguarda l’anamnesi familiare, in assenza di diagnosi sono da considerarsi indicatori di rischio ripetute bocciature e la riferita incapacità di leggere e scrivere (Consensus Conference, 2007).
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