Coartazione dell’aorta
Restringimento congenito dell’aorta, localizzato generalmente nel torace, all’origine del tratto discendente dell’aorta toracica, dopo il punto in cui nasce l’arteria succlavia. Ostacolando il flusso di sangue nell’aorta, provoca un aumento della pressione arteriosa a monte e la sua diminuzione a valle; questi fenomeni fanno sì che i battiti delle arterie femorali nella cavità inguinale risultino indeboliti o del tutto assenti.
Diagnosi e valutazione
La diagnosi di coartazione dell’aorta, suggerita da un’ipertensione arteriosa degli arti superiori, si basa sull’ecografia. In seguito, l’arteriografia preoperatoria precisa l’importanza della circolazione collaterale (a monte e a valle). In assenza di un intervento di riparazione, la coartazione dell’aorta può complicarsi con un’infezione che rischia di degenerare in setticemia (malattia di Osler), con un’insufficienza cardiaca, soprattutto nel lattante, e con vari eventi neurologici o cardiologici (ictus cerebrale, angina, infarto del miocardio). Queste complicanze in passato erano responsabili di decessi prematuri dei pazienti intorno ai 35 anni di età.
Trattamento
La chirurgia, grazie a una tecnica messa a punto nel 1947, ha trasformato la prognosi. L’intervento consiste nell’ablazione della zona stenotica e nella sutura dei due segmenti aortici sopra- e sottostanti. Il risultato è eccellente, soprattutto se l’intervento viene effettuato su pazienti di 3-4 anni, scelta che evita il rischio di persistenza dell’ipertensione arteriosa.
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