Carbone attivo
Farmaco utilizzato per le sue capacità di assorbimento (fissazione per semplice contatto) dei gas, dei liquidi e delle sostanze tossiche. Si ottiene per calcinazione di una materia di origine animale o vegetale.
Il carbone si dice attivo quando è stato sottoposto a una preparazione speciale volta ad aumentarne il potere assorbente. Il carbone attivo si somministra per via orale.
Indicazioni
In gastroenterologia, il carbone attivo viene prescritto nei casi di dispepsia (difficoltà digestive), meteorismo, gonfiore, colonpatia funzionale (disturbi della funzionalità dell’intestino crasso), dolori addominali, diarrea non infettiva, e per prevenire la diarrea causata dagli antibiotici. In tossicologia, il carbone attivo viene largamente impiegato per curare le intossicazioni e i sovradosaggi di farmaci; grazie al suo potere assorbente, impedisce alle sostanze presenti nel tubo digerente di diffondersi nel sangue e quindi di esercitare eventuali effetti tossici.
Effetti indesiderati
In generale ben tollerato, il carbone attivo può conferire alle feci una colorazione nerastra, e provoca vomito e stipsi. Inoltre, ostacola l’assorbimento intestinale di altri farmaci, che vanno somministrati lontano dall’assunzione del carbone.
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