Blocco operatorio
Insieme dei locali e delle attrezzature necessari per l’esecuzione di interventi chirurgici. Il blocco operatorio comprende almeno una sala operatoria, una superficie di circolazione per il trasferimento dei malati e locali destinati al deposito e alla manutenzione del materiale.
Sala operatoria È una sala di grandi dimensioni (da 35 a 50 m2), in previsione dell’eventuale presenza di voluminose apparecchiature, intorno alla quale si articolano vari ambienti di servizio: un locale in cui il paziente viene preparato all’anestesia e un altro in cui il personale si lava le mani e indossa camici sterili. Sopra il tavolo operatorio, regolabile in altezza e inclinazione, una particolare lampada diffonde una luce priva di ombre. Il campo operatorio è attrezzato con prese elettriche per le varie apparecchiature, circuiti erogatori di gas (ossigeno, protossido d’azoto) e un circuito di aspirazione, vassoi, cassetti e scaffali in cui collocare gli strumenti di piccole dimensioni. Il pavimento è antistatico, per non attirare la polvere, e lavabile, come pure le pareti. Un sistema d’aerazione permette il ricambio continuo dell’aria, che viene filtrata e sterilizzata.
Locali annessi Le superfici di circolazione vengono utilizzate per trasferire il malato dal letto sulla portantina, e per il suo ritorno in corsia, in modo che tutti i circuiti siano indipendenti. Il materiale viene collocato nei locali di deposito: gli strumenti, puliti e lavati dopo l’uso, vengono chiusi in appositi contenitori e sterilizzati. La capacità di un blocco operatorio va da due a una quindicina di sale. Si parla di blocco comune quando le sale operatorie vengono utilizzate da specialisti di varie branche, nei grandi ospedali a intensa attività chirurgica.
Cerca in Medicina A-Z