Aortografia
Esame radiologico che permette di visualizzare l’aorta e i suoi rami principali.
Indicazioni
L’aortografia, consente di esplorare prima di un intervento chirurgico, le diverse patologie a carico dell’aorta: aneurisma dell’aorta, dissecazione aortica, sindrome di Leriche (trombosi dell’aorta terminale e della biforcazione nelle arterie iliache comuni) e coartazione aortica.
Tecniche
L’aortografia (digitalizzata o meno) mediante puntura arteriosa diretta consiste nell’iniettare il mezzo di contrasto radiopaco nell’arteria. Questa operazione viene compiuta con una puntura nell’inguine (arteria femorale), più raramente nella plica del gomito (arteria radiale) ed eccezionalmente sull’aorta stessa, per via translombare. Si tratta di una tecnica che offre un’eccellente qualità delle immagini, ma è piuttosto invasiva.
Procedura
Realizzata mediante puntura arteriosa, l’aortografia necessita di un ricovero ospedaliero di 24-48 ore. È praticata in anestesia locale (o, nei pazienti in età pediatrica, in anestesia generale leggera) e sotto controllo elettrocardiografico. La durata dell’esame è compresa tra 30 e 45 minuti.
Effetti indesiderati
Sono di tipo allergico o traumatico.
Nel primo caso sono dovute allo iodio contenuto nel mezzo di contrasto: l’allergia allo iodio si manifesta con vomito, eruzioni cutanee o abbassamento della pressione arteriosa. Prima di eseguire l’esame, il personale medico deve accertarsi che il paziente non abbia mai sofferto di allergie; in caso contrario occorrerà prescrivere un trattamento antiallergico. Le complicanze traumatiche sono invece legate al rischio di lesione vascolare, soprattutto in caso di puntura arteriosa, e possono comportare un’emorragia locale. In tutti i casi è indispensabile accertarsi che il paziente non soffra di alcun disturbo della coagulazione.
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