Vacanza tropicale: quali precauzioni?

Se la meta per le vacanze è un paese tropicale, non si può partire senza le dovute precauzioni



Quando per le vacanze si sceglie una meta tropicale o comunque un soggiorno in una zona a basso tenore igienico-sanitario, è buona norma informarsi adeguatamente sulle condizioni o sui rischi per la salute propri di quella zona.

Più in generale è bene non arrivare sul posto e non essersi adeguatamente premuniti e informati su come evitare la malaria e le altre malattie trasmesse dalla puntura di zanzara o più semplicemente la diarrea del viaggiatore.


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Se la meta delle vacanze è l’Africa sub-sahariana, il sud est asiatico o l’America centrale, è indispensabile accertarsi che la malaria non sia endemica in quella zona: se lo è, è necessario sottoporsi, prima di partire, alla profilassi antimalarica, e sul posto è fondamentale non trascurare mai di proteggersi con i repellenti per insetti e zanzare, dormendo solo in posti dotati di opportune zanzariere di protezione.

L’attenzione e le precauzioni da adottare per la prevenzione della malaria devono essere quanto mai minuziose soprattutto se nella zona è presente il Plasmodium falciparum, il peggiore degli agenti malarici, responsabile della cosiddetta Terzana maligna.

Più in generale la malaria è trasmessa da zanzare del genere Anopheles e dati scientifici alla mano, le specie africane sono fra le più pericolose.  Il primo attacco malarico può essere molto grave e addirittura mortale, specie nel turista sprovveduto che non ha mai soggiornato in aree malariche.

Le zanzare e gli insetti possono essere responsabili anche di altre due malattie, la Chikungunya e la Dengue: per questo prima di partire è sempre bene informarsi se nella zona di destinazione vi è traccia di tali infezioni.  

Il chikungunya si è recentemente diffuso nell’America centrale e anche nelle aree tropicali del Sud America: pur rivelandosi raramente mortale, la sua sintomatologia può prolungarsi nel tempo. I vettori di queste infezioni pungono quasi sempre di giorno e l’unica difesa possibile è rappresentata dai repellenti.

Nelle zone a basso tenore igienico-sanitario poi, è sempre in agguato la diarrea del viaggiatore: è necessario bere solo acqua in bottiglia rigorosamente sigillata, evitare l’uso del ghiaccio che conserva i microorganismi patogeni se fatto con acqua non pulita, mangiare solo cibi ben cotti ed evitare la frutta già sbucciata.

Per evitare questo disturbo, insomma, bisogna sempre tenere a mente quattro semplici ma fondamentali indicazioni: “lavalo, cuocilo, sbuccialo o altrimenti dimenticalo!”.

«Prima di partire, occorre innanzitutto informarsi, perché in alcune aree possono esistere condizioni particolari o rischi specifici per i quali è meglio essere preparati – spiega il Segretario della SIMIT, il professor Massimo Galli, Professore Ordinario di Malattie Infettive all'Università di Milano – Tutti coloro che partono per paesi tropicali o per paesi con condizioni igienico-sanitarie precarie dovrebbero inoltre tener conto del proprio stato di salute, per valutare la sostenibilità di fatiche e di eventuali rischi».

«Attenti anche al proprio stato vaccinale (se necessario, effettuare un richiamo dell’antitetanica) e a quello dei bambini al seguito, che è opportuno abbiano completato il calendario vaccinale previsto nell’infanzia – aggiunge il professor Galli – Per finire è consigliabile curarsi di una corretta idratazione e protezione individuale, per evitare colpi di sole e di calore».

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