di Francesca Soccorsi
«Gli studi genetici più aggiornati hanno chiarito che il Dna non è un elemento statico e immutabile. I geni, infatti, sono un sistema dinamico che dialoga, interagisce e reagisce agli stimoli ambientali, alimentazione compresa.
Insomma, se a tavola facciamo le scelte giuste, possiamo accendere i geni "buoni" e spegnere quelli "dannosi", quindi influire sulla salute dell'organismo e sulla bellezza della pelle di viso e corpo», chiarisce il dottor Filippo Ongaro, esperto in medicina antiaging.
I CIBI GIUSTI CONTRO L’INVECCHIAMENTO
«Il segreto di una tavola antiage risiede nelle radici ambientali, culturali e culinarie del nostro Paese.
Pensiamo agli ulivi millenari che producono olio extravergine di oliva, una fonte di acidi grassi preziosissimi dal potere antiossidante e, poi, ai vigneti: l'uva rossa, in particolare, è un concentrato di polifenoli come il resveratrolo, in grado di stimolare alcune importanti proteine cellulari, le sirtuine», dice la dottoressa Pucci Romano, specialista in dermatologia e presidente di Skineco, l'Associazione internazionale di ecodermatologia.
La nostra posizione geografica, poi, consente di avere pesce fresco tutto l'anno: «Quello azzurro, che abbonda nei nostri mari, è ricchissimo di Omega 3, sostanze importantissime per la bellezza dell'epidermide, per non parlare della frutta, della verdura e dei cereali, che esercitano sulla pelle una funzione plastica, perché ne favoriscono il rinnovamento. Insomma, nella ricetta di una pelle sana e giovane, nessun nutriente-base della dieta mediterranea deve mancare all’appello».
COME SCEGLIERE I CARBOIDRATI
Sono la benzina del corpo, ma bisogna puntare su quelli integrali: «I carboidrati raffinati, invece, interagiscono negativamente con le proteine di supporto del derma, il collagene e l’elastina, che vengono danneggiate e perdono, così, la loro funzione di sostegno.
In più, per via del loro Indice glicemico elevato, favoriscono le infiammazioni della pelle. Una dieta troppo ricca di farine bianche corrisponde a una cute rilassata, poco densa e dall’aspetto precocemente invecchiato», dice la dermatologa.
QUALI PROTEINE PORTARE IN TAVOLA
Rappresentano la struttura di sostegno di tutte le cellule e alcuni degli aminoacidi di cui sono composte possono essere introdotti solo con la dieta, perché il corpo umano non è in grado di sintetizzarli.
«Tra i più importanti per via della loro azione antiage ci sono la creatina, che stimola la produzione di collagene ed elastina, e la prolina, fondamentale per la sintesi delle proteine che "sorreggono" la cute», dice il dottor Ongaro.
Solo una dieta variata, che comprenda a rotazione tutte le fonti proteiche, animali e vegetali, garantisce un apporto adeguato di queste sostanze», conclude l’esperto.
I GRASSI CHE FANNO BENE
I lipidi sono indispensabili per l’integrità della barriera cutanea, specialmente gli Omega 3 e 6, che migliorano l’idratazione e l’elasticità della pelle. Quindi, nella dieta, non possono mancare alimenti come il pesce, le mandorle e le noci.
«Ma anche il vituperato colesterolo presente, per esempio, nei crostacei ha la sua parte di meriti: è un precursore della vitamina D, che è un costituente essenziale delle membrane cellulari.
Al contrario, i grassi idrogenati, di cui sono ricchi i prodotti industriali, possono fare danni: una recente ricerca ha ipotizzato che siano responsabili dell’epidemia di smagliature che affligge le donne, anche giovanissime e magre», osserva la dottoressa Romano.
L’IMPORTANZA DELLA GIUSTA COTTURA
Anche quando scegliamo il metodo di cottura possiamo favorire o, viceversa, contrastare rughe e invecchiamento.
«Il forno ad alte temperature, il grill, la fritture e tutte le cotture a più di 120 gradi aumentano la presenza di prodotti di glicazione, molecole che derivano dal legame di zuccheri e proteine, dannose per la cute e i tessuti. I loro "guasti" sono impossibili da riparare e devono, quindi, essere oggetto di strategie preventive», spiega il dottor Ongaro.
Dunque, scegli metodi soft, come il vapore, e, quando possibile, privilegia gli alimenti crudi.
Le risposte dei nostri esperti
Cara lettrice/caro lettore, le consiglio di rivolgersi ad un medico specialista in scienza dell'alimentazione o ad un servizio di dietetica di un ospedale della sua zona. In questo modo, dopo un'adeg...
Cerca tra le domande già inviate