Dolore che insorge in seguito a un intervento chirurgico. La dissezione e il trauma subiti dai tessuti, inevitabili in tutti gli interventi chirurgici, ledono numerose ramificazioni nervose sensitive e comportano la liberazione di sostanze che, per effetto locale o per il loro influsso sul sistema nervoso centrale, provocano dolore. Quest’ultimo può avere durata ampiamente variabile (da 24 ore a parecchi giorni), e altrettanto variabile risulta la sua intensità, che dipende da diversi fattori:
- ▪ sede dell’intervento: gli interventi chirurgici su addome, torace, scheletro e visceri sono più dolorosi di quelli praticati su testa e collo;
- ▪ importanza dell’intervento e della dissezione dei tessuti;
- ▪ cause psicologiche (ciò spiega come mai, tra coloro che hanno subito lo stesso intervento, alcuni soffrano più degli altri).
La tecnica operatoria, la preparazione psicologica, il contatto umano, le spiegazioni precedentemente fornite al malato sono elementi che consentono di attenuare il dolore postoperatorio; i farmaci (in particolare gli analgesici) sono molto efficaci, nonostante il loro uso sia sempre limitato a causa degli effetti indesiderati connessi.
In via eccezionale, nei casi più difficili si può fare ricorso all’iniezione peridurale di morfina (dopo i grandi interventi sull’addome o sugli arti inferiori) o quella di sostanze morfiniche eseguita dallo stesso paziente, quando ne avverte la necessità, con l’ausilio di una piccola pompa.