Sporotricosi
Malattia cronica dovuta a un fungo microscopico, lo Sporothrix schenckii, che vive nel suolo e nei resti vegetali. La sporotricosi, presente su tutta la superficie del globo, attualmente è endemica nell’America centromeridionale e in Giappone. Spesso si contrae in occasione di un trauma minore: il fungo viene inoculato dalla puntura di un insetto, da una spina o da una scheggia di legno conficcata nella carne.
Sintomi e segni
La sporotricosi può assumere due forme cliniche: una primitiva, corrispondente allo sviluppo di una lesione a partire dal sito di inoculo, e una secondaria, dovuta alla disseminazione del fungo nell’organismo per via ematica o linfatica. Le forme primitive sono essenzialmente cutanee e mucocutanee, più di rado polmonari, oculari, ossee e articolari. Si manifestano con la comparsa, dopo qualche giorno o anche a distanza di mesi, di noduli indolori destinati a trasformarsi in ulcerazioni dolorose. Queste lesioni sono localizzate sulle parti scoperte del corpo. Le ulcerazioni vanno incontro a necrosi, fenomeno che si accompagna alla disseminazione linfatica del germe.
Trattamento e prognosi
Il trattamento delle forme cutanee si basa sulla somministrazione di ioduro di potassio. In genere gli antimicotici, per via orale o in perfusione, sono riservati ai casi di disseminazione linfatica e alle forme secondarie. La prognosi è buona.
Cerca in Medicina A-Z