Rifrattometria automatica
Esame atto a misurare la rifrazione della luce da parte dell’occhio. La rifrattometria automatica è indicata per la diagnosi delle anomalie della rifrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo). Si avvale di un apparecchio detto rifrattometro automatico, su cui il paziente appoggia la fronte e il mento; per ciascun occhio vengono effettuate tre misurazioni successive. L’apparecchio permette di valutare la rifrazione sferica (sempre uguale, qualunque sia l’asse oculare), che risulta alterata in caso di miopia e ipermetropia, e la rifrazione cilindrica (il cui orientamento dipende dall’asse oculare), che risulta alterata in caso di astigmatismo. Con questo esame l’oftalmologo misura anche i raggi di curvatura della cornea, per poter prescrivere le lenti a contatto più opportune. Per rendere la stima più precisa è possibile instillare colliri cicloplegici (che eliminano il fenomeno dell’accomodazione), accorgimento indispensabile nei bambini piccoli, che hanno un’accomodazione molto spiccata e non fissano a lungo lo sguardo su un punto lontano.
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