Elettro-oculografia
Esame dell’occhio volto a registrare il potenziale a riposo (ovvero l’attività elettrica di base, in assenza di stimolazione) dell’organo nel corso dei movimenti oculari. L’elettro-oculografia permette di confermare la diagnosi di numerose affezioni retiniche (più precisamente dell’epitelio pigmentoso), costituzionali (come cisti, degenerazione tapetoretinica) o acquisite (come epitelite retinica o fenomeni tossici dovuti a determinati antimalarici di sintesi).
Tecnica ed effetti secondari
Innanzitutto si pongono a contatto con la pelle quattro elettrodi per ciascun angolo dell’occhio. Il paziente deve poi muovere gli occhi oscillando tra due punti di luce rossa in un ambiente in cui l’intensità luminosa varia. Le attività elettriche captate vengono amplificate dal computer, che le registra e traduce in un grafico detto elettro-oculogramma.
L’elettro-oculografia è un esame del tutto indolore, che non comporta effetti secondari.
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