Cancerogenesi
Formazione di un cancro a partire da una cellula trasformata da numerose mutazioni. La cancerogenesi, detta anche oncogenesi o carcinogenesi, è un processo in più tappe, osservato in cancerologia clinica e negli animali da laboratorio. Per comprenderne le dinamiche occorre tenere presenti due concetti principali: da una parte, che la trasformazione tumorale consiste in diverse mutazioni successive; dall’altra, che tali mutazioni sono tra loro indipendenti. Di conseguenza, tumori benigni caratterizzati da una proliferazione cellulare limitata e controllata possono degenerare in forme maligne con proliferazione cellulare disordinata e incontrollata, in grado di invadere i tessuti adiacenti. Nel corso della sua evoluzione, una cellula maligna acquisisce nuove proprietà, che la rendono sempre più resistente e aggressiva per l’organismo. Il meccanismo essenziale della cancerogenesi consiste nell’attivazione di alcuni oncogeni (geni che intervengono nel controllo della proliferazione cellulare, in grado di innescare un processo di trasformazione neoplastica).
Tipologie di attivazione degli oncogeni
Lo studio molecolare degli oncogeni ha messo in luce varie tipologie di attivazione, che possono corrispondere ad altrettante tappe della cancerogenesi. Il verificarsi di una o più di queste attivazioni provoca il cancro.
Cancerogenesi chimica Corrisponde a un’attivazione per mutazione in un oncogene. Si articola in due stadi successivi: iniziazione e promozione. Un oncogene può essere attivato per mutazione da una sostanza chimica “iniziatrice” così da causare tumori benigni, suscettibili a loro volta di degenerare in cancro per l’azione di una sostanza “promotrice”.
Cancerogenesi virale Comprende due tipi di attivazione. Il primo coinvolge virus lenti che attivano un oncogene per inserzione. Il secondo riguarda virus che trasportano un gene trasformante, in grado di modificare la cellula in cellula tumorale.
Amplificazione di un oncogene Corrisponde all’attivazione, per moltiplicazione, del numero di oncogeni all’interno della cellula. Avviene in genere a uno stadio avanzato dello sviluppo tumorale. L’amplificazione del DNA o dell’RNA di un oncogene comporta l’aumento di una proteina in grado di contrastare il prodotto di un gene soppressore della trasformazione tumorale (antioncogeno). La quantità di proteina oncogenica supera in questo caso quella della proteina in grado di sopprimere il tumore, provocando così il cancro.
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