Lo sport del futuro? In formato pastiglia

Nel prossimo futuro, gli scienziati potrebbero essere in grado di creare un farmaco capace di replicare gli effetti che lo sport produce sull’organismo



La pratica di un’attività sportiva scatena all’interno dell’organismo, ed in particolare dei muscoli, circa mille reazioni molecolari.

Osservando e studiando a fondo queste reazioni, un gruppo di scienziati dell’Università di Sydney, in collaborazione con alcuni ricercatori dell'Università di Copenaghen, ha evidenziato la possibilità di creare dei farmaci in grado di replicare gli effetti che lo sport provoca sull’organismo.


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«L'esercizio fisico è la terapia più potente per molte malattie, tra cui il diabete di tipo 2, le patologie cardiovascolari e i disturbi neurologici – spiega il professor David James, ricercatore dell’Università di Sydney nonché autore dello studio – Tuttavia, per molte persone, l'esercizio fisico non è un’opzione di trattamento applicabile. Questo si traduce nella necessità di sviluppare dei farmaci in grado di imitare i benefici derivati dal movimento fisico».

Per comprendere meglio quali effetti abbia la pratica sportiva sull’organismo umano, i ricercatori hanno quindi utilizzato la spettrometria di massa (ovvero un insieme di tecniche e procedure utili a misurare la massa delle molecole) per analizzare dei campioni di tessuto muscolare appartenenti a quattro uomini fuori allenamento che avevano appena terminato dieci minuti di esercizio fisico ad alta intensità.

«L'esercizio fisico produce un insieme incredibile di risposte all'interno del sistema muscolare, senza contare che svolge un ruolo essenziale nel controllo del metabolismo energetico e nella sensibilità all'insulina – ha spiegato il dottor Nolan Hoffman, co-autore dello studio – Mentre precedentemente avevamo solo sospettato le modificazioni che l’esercizio fisico comporta a livello muscolare, adesso finalmente siamo riusciti a mappare esattamente ciò che accade».

«Questo è un importante passo avanti, in quanto permetterà agli scienziati di utilizzare queste informazioni per progettare un farmaco in grado di imitare i benefici che l'esercizio fisico comporta sull’organismo» ha aggiunto il dottor Hoffman, un obiettivo a lungo termine che richiederà l’impegno ed il contributo dei massimi esperti in analisi matematica ed ingegneria.

«La maggior parte farmaci tradizionali ha come bersaglio una singola molecola – conclude il professor James – Con questo nuovo modello abbiamo dimostrato come lo sviluppo di un farmaco che voglia imitare gli effetti dell’attività sportiva dovrà essere in grado di stimolare la reazione contemporanea non solo di numerose molecole, ma anche di interi gruppi di molecole che lavorano già insieme. Crediamo che questa sia la chiave per sbloccare la ricerca sui trattamenti farmacologici finalizzati ad imitare l’esercizio fisico».

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