«Vendo fatica, i miei consigli sono faticosi. Se non è chiaro questo, non si ottiene nulla». È la promessa di Umberto Miletto, personal trainer di successo, seguitissimo youtuber (il suo canale conta oltre 365 mila iscritti) e tra i principali divulgatori in Italia del calisthenics, un particolare metodo di allenamento a corpo libero.
Oltre che fresco autore di Burning revolution (Sperling & Kupfer, 16,90 €), in cui non promette dimagrimenti miracolosi ma fornisce la giusta motivazione per mettersi d’impegno e farcela, qualunque sia la base di partenza. «L’idea portante», spiega, «è quella di far riprendere l’attività fisica a chi, per troppi impegni o solo mancanza di volontà, conduce una vita sedentaria».
E come fai a convincerli?
Trasmettendo un messaggio chiaro: rimettersi in forma non è solamente una questione estetica. C’è molto di più in gioco, la nostra salute. Mangiare cibi di qualità nella giusta modalità e quantità e dare regolarità al movimento fisico è l’unica chiave per stare bene e tenere lontane le malattie.
Ma questa è una regola di buonsenso ormai nota a tutti.
È vero, sembra banale ripeterlo. Eppure mai come oggi le persone faticano a seguire le classiche regole di buonsenso. Nella mia esperienza, e anche guardandosi intorno, è più facile trovare gli eccessi: chi non fa nulla e rimanda sempre il momento di rimettersi in forma; e chi invece da un giorno all’altro diventa un fanatico del fitness e vive perennemente con contapassi e app contacalorie alla mano, senza mai concedersi uno sgarro alimentare. Ma sappiamo che gli estremismi sono solo pericolosi.
Perché è più facile seguire gli estremismi che il buonsenso?
Società e social ci propongono ogni giorno fisici perfetti. Così perfetti che scatta o la rinuncia totale o la voglia forte di diventare come loro. Ma dietro quei modelli ci sono ore infinite di palestra, consumo massiccio di integratori, sacrifici perenni a tavola. Del resto essere perfetti è il loro lavoro, non potrebbero fare altrimenti. Ma regimi di questo tipo non sono sostenibili per tutti.
E in più, degli estremismi ci si stanca in fretta.
Esatto. Chi passa all’estrema ossessione per la forma, per esempio, non riesce più a sostenere alla lunga ritmi e regole ferree in palestra e a tavola, finendo per scoraggiarsi, mollare e prendere più peso di quello che aveva perso. Stare in forma deve essere invece un regime sostenibile nel tempo. Il mio scopo, come sostengo in Burning revolution, è dare a ciascuno allenamenti e consigli alimentari che possano essere seguiti anche ritagliandosi solo un po’ di tempo a casa.
Ma la promessa fatica dov’è?
La vera fatica consiste nella volontà iniziale e nella costanza. È facile iniziare diete e allenamenti, ma è difficile poi essere costanti. Ma anche in questo caso l’unica resistenza è mentale: una volta vinta quella, fare sport e mangiare bene comincia a piacere a tutti, perché il rilascio di dopamina ed endorfine fornisce lo sprone per non abbandonare. Poi, superate le prime fasi, si iniziano a vedere i risultati: i muscoli diventano più tonici, si riduce la percentuale di grasso, ci si sente più forti. È una forza motivazionale indescrivibile e duratura. Anche nei casi più difficili.
E te ne capitano spesso?
Si, tantissimi. C’è gente che arriva ai miei corsi senza aver mai fatto sport e con 30 kg in più nel peso forma. Con allenamenti mirati tre volte a settimana e i giusti consigli alimentari, studiati con uno staff di nutrizionisti e che prevedono anche qualche gratificante sgarro, in un anno perdono 20 kg, anche se sono super-impegnati. Gli allenamenti via internet e i videocorsi in questo senso aiutano a ottimizzare i tempi e a organizzarsi.
Come hai fatto a conquistare i tuoi numerosi followers?
Riuscendo a fornire una leva alla loro voglia di rimettersi in forma, portandoli così a cambiare davvero stile di vita. Non è sempre facile, perché tante persone aspettano tantissimo prima di decidersi. E spesso ne pagano le conseguenze in termini estetici, ma soprattutto di salute e autostima. Non si riconoscono più e questo quadro li spinge a voler cambiare: è allora che entra in gioco la mia competenza professionale.
Qual è esattamente la strategia che proponi?
Si chiama “Obiettivo ricomposizione corporea”: bisogna riuscire ad abbassare la percentuale di grasso e nello stesso tempo migliorare la componente muscolare, dando più forza e tonicità. Così si mantiene sempre il metabolismo alto e quindi la forma.
Perché allora alcuni programmi dietetici sminuiscono l’effetto dell’attività fisica per ritrovare il peso forma?
Probabilmente questa fesseria si basa sul fatto che allenandosi si mette massa muscolare e il peso non cala velocemente come promesso. Se vuoi perdere chili, è vero che devi ridurre le calorie, ma questa non è l’unica strategia anti-grasso. Devi per forza abbinare a un buon piano alimentare dell’esercizio fisico: darà al corpo lo stimolo per mantenere la massa muscolare. In questo modo perderai peso in modo graduale ma salutare, ti sentirai più forte, imparerai a tenere una postura corretta, lavorerai con i muscoli che prevengono il dolore alla bassa schiena, migliorerai la zona addominale, avrai un sistema cardiocircolatorio più efficiente. Insomma, se si vogliono ottenere risultati, da un po’ di sana e piacevole fatica fisica non si scappa. L’ho detto all’inizio.
Tre regole doc
In Burning revolution Miletto sottolinea più volte l’importanza di personalizzare il più possibile il training a seconda del proprio grado di forma. Poi ci sono queste 3 dritte che valgono per tutti:
1. Controlla la velocità Tutti gli esercizi vanno sempre eseguiti controllando la velocità di esecuzione. E ogni movimento va fatto nel rispetto del proprio grado di forma.
2. Cura la respirazione Negli esercizi statici (isometrici), in cui devi mantenere la posizione per un certo tempo, è importante respirare in modo regolare, senza blocchi o - peggio - rischiare di andare in apnea. In quelli dinamici ricordati invece sempre di espirare durante lo sforzo, ossia durante la parte di movimento attivo in cui si contraggono i muscoli.
3. Allena tutto il corpo «In tanti mi chiedono esercizi specifici per snellire precise parti del corpo, ma il training non può dare un dimagrimento localizzato», avverte Miletto. «Chi promette il contrario, è senza dubbio in malafede».
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Articolo pubblicato sul n. 38 di Starbene in edicola dal 3 settembre 2019